CCC Racing Team, Van Avermaet svela il suo programma: “Sento sempre l’obbligo di vincere”

Greg Van Avermaet sarà l’uomo di punta del CCC Racing Team nella prossima stagione. Il belga ha rivelato i propri obiettivi stagionali, svelando un programma di corse molto intenso. Il suo debutto avverrà a febbraio nella Volta a la Comunitat Valenciana 2019, poco prima di prendere parte al Tour of Oman. Le due corse a tappe gli serviranno per iniziare a testare la condizione, in vista degli appuntamenti primaverili. La sua stagione delle classiche si aprirà con Omloop Het Nieuwsblad e Strade Bianche, cui seguirà una Tirreno Adriatico in cui, dato il percorso del 2019 annunciato dall’organizzazione, potrà nutrire ambizioni di classifica.

A quel punto il vincitore della Parigi-Roubaix 2017 potrà concentrarsi sulla Milano Sanremo, prima della classica campagna del nord con E3 Harelbeke, Gent-Wevelgem, Dwars door Vlaanderen, Giro delle Fiandre e Parigi Roubaix. Per quanto riguarda le Ardenne, il corridore ha rivelato di puntare all’Amstel Gold Race ma di non prevedere una partecipazione alla Liegi Bastogne Liegi. Il grande obiettivo dell seconda parte di stagione rimarrà il Tour de France, alla ricerca della maglia gialla e di vittorie di tappa.

Il campione olimpico ha parlato a Ciclo21 delle sue sensazioni per la prossima stagione: “Mi sento molto bene. Mi sono riposato molto perché dopo il Mondiale non ho corso, e questo mi ha dato tempo extra per recuperare. Di sicuro quest’anno ho più pressione. Con la BMC avevamo tre leader, insieme a me c’erano Richie Porte e Rohan Dennis. Ora sono l’unico del team. Se la stagione delle classiche va male, potremmo avere problemi. Per me vincere è la cosa più importante. Lo sento sempre come un obbligo. Come corridore non puoi motivarti pensando di puntare a una top 5 o una top 10″.

Il belga ha proseguito parlando della sua partecipazione al Tour de France 2019: “La generale ovviamente non potrà essere un obiettivo mio e della squadra. È evidente che la prima settimana del Tour è sempre buona per un corridore da classiche e per me, che posso partire bene e posso giocarmi vittorie di tappa su arrivi come quello del Mûr de Bretagne. Quest’anno è stato perfetto perché ho potuto indossare la maglia gialla dopo la cronometro a squadra, e da lì è stato tutto perfetto per poterla mantenere fino a La Rosière. Il Tour è stato molto buono. Mi è soltanto sfuggita la vittoria nella tappa di Roubaix. Se l’avessi vinta, avrei potuto dire che era stato un Tour perfetto”.

Lo snodo fondamentale della stagione sarà ovviamente costituito dalle classiche: “Credo che nelle classiche abbiamo una squadra molto forte. Non vedo molta differenza rispetto all’anno scorso. Abbiamo sette o otto corridori molto buoni che possono starmi accanto. La corsa dei miei sogni è sempre la stessa, il Giro delle Fiandre. A dire la verità, anche il mondiale mi piace molto. Per l’altimetria, per la distanzia. È molto lungo e sarà una corsa molto dura. È buono per un corridore come me”.

Il corridore ha poi parlato del periodo difficile di quest’estate, in cui la squadra non riusciva a trovare uno sponsor: “Per me la cosa più importante è stata la lealtà nei confronti di una squadra in cui correvo da otto anni. Tengo sempre in conto l’appoggio che ho avuto per tutto questo tempo da Andy Rihs e il resto dello staff. È un peccato perché credo che se avessimo saputo prima del nuovo sponsor credo che avremmo potuto avere tre o quattro corridori in più per permetterci di essere forti quasi quanto la BMC dell’anno scorso. Ma non è una critica. Se avessi avuto 24 o 25 anni, avrei preso la stessa decisione di molti miei compagni. Ora sono più maturo, metto sulla bilancia cose che prima non tenevo in conto”.

Infine qualche battuta su Tokyo 2020, in cui potrà correre da campione in carica: “Il percorso è molto duro. Spero di andarci perché è una corsa molto speciale e vorrei fare bene. Ma è anche più duro che Rio. Deciderò se andare o meno. È difficile che lo vada a provare il percorso direttamente, perché la corsa di quest’anno coincide con il Tour, però manderemo altri corridori, come abbiamo fatto a Rio, che daranno le loro impressioni. Potremo anche vedere i loro dati e farci un’idea del tracciato. La corsa si terrà appena dopo il Tour, il che è ottimo per me perché è il momento migliore della stagione”.

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